mercoledì 12 gennaio 2005

la terra degli eroi

fila

ieri ci sono passato vicino, come spesso capita, ma ieri, complice il sad mood, non ce l'ho fatta a non fermarmi ed andarlo a vedere, toccare e sfiorare...
riaprire quel cancello che per gente come mio nonno era la porta del paradiso.
andare dentro fa male, fa sempre malissimo, soffro a rivedere quelle pietre abbandonate, l'erba incolta, il ferro arrugginito.
ripenso alla mano umana, che ha distrutto quel luogo, trasformato la leggenda in desolazione...
lui, il povero fila, è sopravvissuto però, si fa vedere poco, lui è lontano dagli sfarzi del vicino villaggio olimpico, del nuovo comunale, della linea del metrò ultramoderna, lui nn appartiene a quest'epoca, ma in quest'epoca suo malgrado ha dovuto arrivarci.
lui l'ultimo testimone delle gesta degli eroi, lui li ha salutati per l'ultima volta, lui ha sentito pulsare il cuore della città per l'ultima volta...
e oggi giace dimenticato, come un anziano in ospizio, un problema che nessuno vuole affrontare...
ma lui nn vorrebbe niente di particolare, solo un po' di affetto, e magari 5 ragazzini di strada che sulla sua erba incolta giochino al pallone, e già lo so che tra quei visi albanesi e rumeni, crederebbe di riconoscere, loik, gabet, riga, e tutti gli altri eroi che 55 anni fa lo hanno salutato per l'ultima volta, precedendolo su nel cielo, facendo delle nuvole un manto erboso.
un giorno anche tu caro fila, avrai il tuo posto nella storia, il posto che ti merita, perché non può esistere un eroe senza la sua terra, e non può esistere una terra senza i suoi eroi.

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