venerdì 24 marzo 2006

il mondo alla rovescia


stavo cercando delle foto sulla caccia, e mi sono imbattuto in questa qui.
Mi ci sono voluti almeno 5 minuti per riprendermi dall'atrocità che sta dietro a questa foto, l'atrocità di un bambino, che dalla vita ha avuto la sfortuna di essere tetraplegico, che si fa fotografare con un cucciolo di bambi appena ucciso.

Foto del genere fanno capire che non esiste un'altra specie al mondo, capace di atrocità come la nostra, non abbiamo limiti alla crudeltà che riusciamo a creare, abbiamo una tale mancanza di empatia, che non sentiamo la sofferenza neanche quando essa urla a 120 decibel, più guardo il viso sorridente di questo bambino, che anziché fare come tutti i bambini, ovvero guardare bambi e piangere, sorride per la foto, penso che la nostra specie sia arrivata al capolinea, ed è arrivato il tempo per sparircene da questa terra, tanto che ci siamo alienati.

Non esistono giustificazioni, non esistono ragioni, non esiste un motivo per restarcene impassibili di fronte a questi crimini.

lunedì 20 marzo 2006

johnny, the man in black


dopo quasi 50 anni, ci sono ancora tutti, e anche di più i motivi per vestirsi sempre di nero, ciao johnny, "always be a good boy!"

Well, you wonder why I always dress in black,
Why you never see bright colors on my back,
And why does my appearance seem to have a somber tone.
Well, there's a reason for the things that I have on.

I wear the black for the poor and the beaten down,
Livin' in the hopeless, hungry side of town,
I wear it for the prisoner who has long paid for his crime,
But is there because he's a victim of the times.

I wear the black for those who never read,
Or listened to the words that Jesus said,
About the road to happiness through love and charity,
Why, you'd think He's talking straight to you and me.

Well, we're doin' mighty fine, I do suppose,
In our streak of lightnin' cars and fancy clothes,
But just so we're reminded of the ones who are held back,
Up front there ought 'a be a Man In Black.

I wear it for the sick and lonely old,
For the reckless ones whose bad trip left them cold,
I wear the black in mournin' for the lives that could have been,
Each week we lose a hundred fine young men.

And, I wear it for the thousands who have died,
Believen' that the Lord was on their side,
I wear it for another hundred thousand who have died,
Believen' that we all were on their side.

Well, there's things that never will be right I know,
And things need changin' everywhere you go,
But 'til we start to make a move to make a few things right,
You'll never see me wear a suit of white.

Ah, I'd love to wear a rainbow every day,
And tell the world that everything's OK,
But I'll try to carry off a little darkness on my back,
'Till things are brighter, I'm the Man In Black.

domenica 19 marzo 2006

BLOG v. 3.0


ci riprovo per l'ennesima volta, chissà se quest volta la mia costanza, mi permetterà di portare avanti le mie dispersioni di caratteri, riciclo di emozioni e coltivazione di paure, per un tempo abbastanza lungo.

sono successe talmente tante cose che è difficile decidere da dove ricominciare, se dalla città che fa da contorno al mio computer che non è più la stessa, se dal computer stesso che non è più lo stesso, se da un sacco di cose che sono surround a tutto ciò che non sono più le stesse, ma preferisco direttamente partire da qualcosa di nuovo, evitando sentimentalismi su un passato di cui non è più il caso di continuare a parlare.

riassunto per immagini in ordine sparso di ciò che vi siete persi:
mobili impacchettati per il trasloco, trasferta col toro a piacenza: perso, chiavi inglesi per montare i mobili nella nuova casa, abiti sporchi di vernice, gialla, arancione e azzurra, lampadine a basso consumo pronte per essere montate nei nuovi lampadari, modem per collegamente internet wi-fi, auto distrutta per incidente a 160 all'ora contro un muro, luce al neon da montare dentro al case del pc, prodotti per la pulizia della casa, letto futon ancora da montare, presidio davanti al circo a brescia, mixer per il dj set della festa di capodanno, trasferta col toro a bologna: pareggio, viso della ragazza dei sogni che ti guarda dopouna notte di sesso, matisse, chagall, duca e asja che mi salutano mentre porto via le ultime cose da casa, due ragazzi allucchettati davanti alla rinascente a milano, caviglia che duole durante la corsa, la tastiera di questo pc, sgabello rosso in vetroresina, io che sorrido.