giovedì 31 marzo 2005

diventa C1P8



Avevo 5 anni, mio padre era molto più alto di me, aveva i capelli scuri e un po' lunghetti, mi teneva la mano destra, mia madre, era più alta di me, aveva occhiali da sole grandi e scuri, e mi teneva la mano sinistra.

Quella mattina non era una mattina come tutte le altre, mia madre preparava tante valigie, ma non stavamo andando in vacanza, anche se lei continuava a ripetere che "tu e la lella andate in vacanza dalla zia, perché io e il papà dobbiamo andare via".

La zia ci accolse felicemente, a me e mia sorella furono regalati due giocattoli nuovi, a lei una bambola di pezza, tutta nuova, a me un giocattolino con C1P8 (il robottino della serie star wars, che nella saga seguente si chiamerà R2-D2).

Aveva una molla a fianco al corpo, quando giravi la molla poi lui camminava per un po' di centimetri. Fu il mio compagno di giochi, per quelle due infinite settimane, senza mamma e papà.
Era la prima volta che si assentavano pe così tanto tempo, e poi nessuno mi aveva mai detto dove erano andati, ogni volta sentivo cose diverse, una volta erano "in vacanza", un'altra a "trovare una persona importante", un'altra "il papà è andato via per lavoro", e varie altre tesi sulla loro dipartita.

C'erano sempre facce strane in quei 15 giorni di maggio, a dire il vero erano un paio di mesi che di punto in bianco in casa mia si respirava un'aria stranissima e senza che fosse successo nulla, io mi ero limitato sempre a giocare con il commodore 64 e non fare troppa partecipazione nella vita "giù da basso".

In quel maggio, lontano da casa, mancava il mio fedele C64, e allora l'unica possibilità per giocare era quel robottino, che io ancora conoscevo poco, però mano a mano diventai lui, presi anch'io a camminare in quel modo goffo, mi affascinava in particolar modo quella testa semi-sferica, e ancor di più la grande molla da girare.

Alla fine delle due settimane, mamma e papà tornarono a casa, papà camminava a fatica e non poteva abbassarsi per abbracciarmi, ma capii che lo voleva fare fortissimamente, portava una enorme fasciatura sull'addome, mia madre era felice, felice come non lo era da mesi, ma forse anche molto di più, tutto il clima tornò felice, io lo accettai, e io C1P8, mia sorella e la sua bambola di pezza, fummo ritrasportati nella nostra casa.

Solo molti anni dopo scoprii che quel viaggio non fu di piacere, mio padre andò per farsi operare di un tumore, e le ipotesi della vigilia davano per molto improbabile una sua sopravvivenza.

Avevo 5 anni, un robottino come amico, e tutti e due i genitori da poter disegnare a fianco a me sul foglio di carta all'asilo, cosa può volere di più un bambino?

2 commenti:

  1. che bello, nico.- e di più non so dire perché mi hai lasciato con un sorriso e con una mano sulle labbra-. tanto è tenero e -meno male- a lieto fine.
    baci.

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  2. un robottino come amico è inquietante,,, blade runner docet.

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